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Fatiche nel lavoro e nello studio

Nella società moderna, la risposta alla domanda “che cosa fai?” è spesso intrecciata al quesito più profondo: “chi sei?”.
Quando ciò di cui ci si occupa — lo studio, il lavoro — non restituisce un’immagine di sé soddisfatta, realizzata, capace, ma diventa invece fonte di ansia, blocco o frustrazione, anche l’identità può vacillare.

Può succedere sul lavoro, quando le richieste sono eccessive, i rapporti tesi, ci si sente fuori posto, giudicati, inadeguati. Oppure nello studio, quando la concentrazione cala, si accumulano ritardi, la motivazione si spegne, e ci si blocca davanti a esami o consegne.
In sottofondo, spesso agiscono dinamiche profonde: perfezionismo, paura di sbagliare, ansia da prestazione, senso di fallimento.

Come intervenire?

La psicoterapia può offrire uno spazio per decifrare questi vissuti, rompere il circolo vizioso tra pensieri, emozioni e comportamenti, e tornare a sentirsi efficaci, presenti, in relazione con le proprie capacità e risorse.

Studio 1: divanetto e poltrona

Quando chiedere aiuto?

  • ti senti sotto pressione, bloccato/a o sopraffatto/a da compiti e scadenze;

  • hai difficoltà a concentrarti o a portare a termine ciò che inizi;

  • temi costantemente di non essere all’altezza, anche quando ce la fai;

  • rimandi continuamente, pur sapendo cosa dovresti fare;

  • provi ansia o panico prima di un esame, una riunione o una presentazione;

  • senti che il tuo valore dipende solo da quanto produci o da come vieni valutato;

  • fai fatica a trovare motivazione o direzione nel tuo percorso;

  • hai vissuto un fallimento o un’interruzione scolastica/lavorativa che ancora ti pesa;

  • stai pensando di cambiare strada, ma non riesci a capire da dove partire.

A chi mi posso rivolgere?

Edoardo Lupo StudioVitae.jpeg

Psicologo clinico e del lavoro

Alessia Carraro StudioVitae.jpeg

Neuropsicologa

Alexia Vendramini StudioVitae.jpg

Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice

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